Quando si vota?
Domenica 12 giugno dalle ore 7:00 alle 23:00
Cosa serve per votare?
DOCUMENTO D’IDENTITA’
TESSERA ELETTORALE: tutti i cittadini che hanno necessità del rilascio del duplicato della tessera o che non l’hanno ancora ritirata possono recarsi all’ufficio elettorale venerdì 10 e sabato 11 dalle 8:00 alle 18:00 e domenica 12 dalle 7:00 alle 23:00.
Invitiamo tutti i cittadini ad esercitare i propri diritti e doveri, votando il 12 giugno per poter decidere liberamente le leggi della nostra Italia.
𝑨𝑭𝑭𝑰𝑵𝑪𝑯𝑬’ 𝑰𝑳 𝑹𝑬𝑭𝑬𝑹𝑬𝑵𝑫𝑼𝑴 𝑺𝑰𝑨 𝑽𝑨𝑳𝑰𝑫𝑶 𝑬’ 𝑵𝑬𝑪𝑬𝑺𝑺𝑨𝑹𝑰𝑶 𝑰𝑳 𝑽𝑶𝑻𝑶 𝑫𝑬𝑳 50%+1 𝑫𝑬𝑮𝑳𝑰 𝑨𝑽𝑬𝑵𝑻𝑰 𝑫𝑰𝑹𝑰𝑻𝑻𝑶
Cosa si vota?
Si tratta di un referendum abrogativo composto da 5 quesiti, ove si chiede cioè l’abrogazione totale o parziale di leggi in vigore: votando “sì” si è d’accordo nel volerle abrogare, votando “no” si preferisce invece che rimangano tali.
Quali sono i quesiti?
- Scheda rossa “Abrogazione Legge Severino”: con il SI anche i condannati in via definitiva potranno candidarsi o continuare il mandato, il giudice deciderà eventuali divieti per ogni caso; con il NO i condannati rimarranno incandidabili.
- Scheda arancione “Limitazione delle misure cautelari”: con il SI i giudici non potranno più disporre la custodia cautelare per motivi di possibile reiterazione del reato, riducendo il rischio di detenzione degli innocenti; con il NO dove già previsto sarà mantenuto il ricorso alle misure cautelari.
- Scheda gialla “Separazione delle funzioni dei magistrati”: con il SI il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera se vuole essere un pubblico ministero o un giudice e non potrà mai cambiare le sue funzioni; con il NO le norme sul passaggio alla carriera resteranno in vigore.
- Scheda grigia “Valutazione dei magistrati”: con il SI decadrebbe il divieto di voto attualmente previsto per i membri laici nei Consigli giudiziari; con il NO resterebbe tutto come oggi, con le valutazioni che spettano solamente ai magistrati.
- Scheda verde “Raccolta firme per la candidatura al Csm”: con il SI i magistrati potrebbero presentare la candidatura senza dover raccogliere le firme, tornando alle regole del 1958, quando tutti i magistrati potevano proporsi per il Csm. Se dovesse vincere il NO resterebbe l’obbligo delle firme per candidarsi.