I sindaci del Parco Urbano della Dea Diana non mollano e insistono, compatti, nella loro battaglia contro il “mostro” ambientale rappresentato dalla cava “Moccia”, situata nel territorio di Durazzano ma che avrebbe effetti devastanti sull’equilibrio ambientale di una vasta area, che comprende i comuni di Santa Maria a Vico, Airola, Arienzo, Arpaia, Cervino, Durazzano, Forchia, Maddaloni e Sant’Agata de’ Goti, per un totale di oltre centomila abitanti. Proprio nei giorni scorsi il Consiglio di Stato si è espresso favorevolmente sull’apertura della cava, rigettando il ricorso presentato lo scorso anno e che, in un primo momento, aveva sospeso ogni attività.
Si riaccendono, dunque, i riflettori su una questione antica che rischia di trascinarsi ancora per molto tempo. Questa volta, infatti, la rabbia dei sindaci è alle stelle per un provvedimento ritenuto “assolutamente insensato”. Nei prossimi giorni sarà ufficializzato un documento congiunto con il quale sarà chiesto ufficialmente al governatore Vincenzo De Luca un intervento deciso.
E’ quanto emerso da una riunione svoltasi nel pomeriggio di ieri – nei locali della scuola elementare di piazza Roma – alla quale hanno preso parte i rappresentanti del Parco che, lo ricordiamo, è stato riconosciuto di interesse regionale dalla Giunta di Palazzo Santa Lucia con la delibera 154 del 19/04/2016.
“Chiederemo alla Regione Campania – spiega il sindaco di Santa Maria a Vico (comune capofila) nonché presidente del Parco, Andrea Pirozzi – di prendere una posizione chiara, che sia a favore o contro la nostra iniziativa, il cui unico fine è il risanamento ambientale delle nostre colline. Siamo convinti che il presidente De Luca scenderà al nostro fianco, nell’interesse e per il bene del territorio e dei suoi cittadini. In caso contrario non ci arrenderemo, ma saremo pronti a difendere con i denti il nostro territorio da questo scempio ambientale”. “Una battaglia di civiltà – gli fa eco l’assessora al Parco, Anna Cioffi – che vada al di là degli schieramenti politici di ciascuno di noi e che tenga conto dello sviluppo sostenibile dell’intera area”.